martedì 26 ottobre 2010

L'inaspettata epifania del daino

Intorno a casa mia, a soli due chilometri dal paese, è tutto un pullulare di animali selvatici. Scoiattoli, cinghiali, lepri, volpi, donnole, istrici, tassi, caprioli. Alcuni si affacciano alla porta di casa. Una volta, in giardino, ho fissato negli occhi un capriolo per tredici minuti d'orologio. Posso giurare che è un'eternità, se ti fissa negli occhi un capriolo.

Nel bosco vicino casa, dove abitano, è invece difficile
  vederli, perché loro si accorgono di te prima che tu ti accorga di loro, si sentono disturbati e si nascondono Ma l'altro giorno, proprio in quel bosco, ho sentito a pochi metri di distanza un gran rumoreggiare fra le frasche. Poi silenzio. Qualcuno mi aveva avvertito e si nascondeva nel più fitto della macchia, in un groviglio formidabile di piante
  impenetrabili, pruni, rovi, rosa canina, asparagina, biancospino. Ho pensato: un cinghiale. E non ci ho fatto caso, ce n'è così tanti. Poco dopo, inavvertitamente, mi sono avvicinato troppo a quella macchia. Ho sentito movimento, un gran rumore, una bestia è balzata verso il basso, ha traversato la radura sottostante, mi ha lanciato un'occhiata di un attimo: era un daino. Poi è scappato, precipitoso ed elegantissimo, due maestose falcate ed è sparito. Avevo visto istrici, scoiattoli, caprioli, cinghiali, lepri, volpi, tassi e donnole. Un daino è bellissimo, non l'avevo mai visto.

Nota bene: l'etichetta "Poetry" non indica necessariamente la poesia come genere letterario, significa la poesia delle cose.

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