mercoledì 10 aprile 2013

Thatcher è morta, muoia la sua idea

Margaret Thatcher se n’è andata a 87 anni, dopo una lunga malattia simile all’alzheimer, che l’aveva afflitta da oltre dieci anni erodendo a poco a poco il suo cervello. Ha finito la sua vita in una suite dell’Hotel Ritz a Piccadilly, immersa in un’inutile lusso. Perfetto emblema di quel principio che aveva legittimato e difeso con tutte le forze nella sua tenacissima battaglia politica: tutto il potere ai soldi, ecco come si può riassumere l’ideale di questa signora.
Raramente una donna ha fatto tanto danno nella storia dell’umanità. Chi ha scritto che Thatcher non aveva un’ideologia, ha detto una colossale fesseria. Thatcher era accecata dall’ideologia. Insieme a Ronald Reagan, nessuno ha fatto di più per ottenebrare il mondo intero nella nebbia di una dottrina travestita da scienza, che ha aggredito al cuore l’ideale di eguaglianza, ha privato le classi medie di quella serenità economica e sociale che aveva accompagnato fino ad allora la crescita della loro prosperità, ha defraudato i cittadini della loro ricchezza collettiva con la sua tempesta di privatizzazioni, ha concentrato nelle mani di pochi un patrimonio e un potere senza precedenti, ha edificato con implacabile lucidità un’architettura dei mercati finanziari che ha gonfiato spaventosamente la rendita e messo alle corde l’economia reale dell’Occidente, ha deturpato il volto del capitalismo fino a renderlo una grottesca caricatura di se stesso e, in fin dei conti, ha costruito pietra su pietra tutte le condizioni che ci hanno portato alla crisi che stiamo vivendo.
Thatcher salvò l’Inghilterra, ha detto Cameron. Non è sui discutibili risultati immediati dei suoi undici anni al potere che si può misurare il demerito o il merito di una battaglia politica che ha generato così profonde trasformazioni. E’ alle sue conseguenze di lungo periodo che invece bisogna guardare.
Chi adesso ha perduto il lavoro, chi guadagna stipendi da fame, chi paga la benzina cifre assurde, chi non sa come salvare i suoi risparmi dai pericoli che li minacciano, chi non ha la certezza di un impiego sicuro, chi è più povero dei suoi genitori, chi non sa se vedrà mai una pensione, chi piange un amico o un parente che si è ucciso perché non poteva pagare l’affitto, può ringraziare tanti alfieri di quella disgraziata ideologia, tanti incapaci che l’hanno applicata abusando del loro potere: ma non dimentichi di ringraziare Margaret Thatcher, la signora che ha fatto così tanto perché tutto questo diventasse possibile. C’è da augurarsi che le generazioni future conservino di lei la memoria che si merita. Fu la donna che strinse la mano a Pinochet, che difese Berlusconi contro i giudici, che chiamò terrorista Mandela.
Oggi Thatcher varca la soglia dell’Ade dopo la sua triste e lunga agonia. Non sappiamo se di là dal muro d’ombra troverà misericordia, dannazione o perfetto e assoluto silenzio. Ma sappiamo che da tempo è cominciata l’auspicabile agonia della sua idea. Speriamo che duri meno della sua.


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