martedì 30 agosto 2016

Marchionne scopre l'acqua calda e ci mette a bollire il neoliberismo

Alleluja!
Marchionne condanna i furfanti del trading davanti agli aspiranti futuri furfanti. Allo stesso tempo condanna in toto il neoliberismo, che ha messo i governi, dunque le società, nelle mani dei mercati, e condanna altresì Marchionne stesso ("tratteranno gli esseri umani come merce"), che uscì da Confindustria proprio per poter trattare come merce i suoi operai.
Guardare la notizia.

Marchionne scopre l'acqua calda (“i mercati non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere fra ciò che è giusto e ciò che non lo è”), ma ci mette a bollire dentro il cuore e le viscere della tenebrosa ideologia neoliberista, quando dice che non possiamo lasciar agire i mercati “come meccanismo operativo della società”, che è esattamente quello che i mercati finanziari stanno facendo da parecchi anni a questa parte, proprio in virtù di quell'infausta ideologia.
Forse intimorito dalla sua stessa audacia, Marchionne si affretta a precisare che “è fuori discussione la forza del libero mercato in un'economia globale”, cosa che forse equivale a scoprire l'acqua tiepida, ma poi non può fare a meno di esagerare affermando, del tutto assurdamente, che “nessuno di noi può frenare o alterare il funzionamento dei mercati” come se i mercati non fossero perennemente frenati, alterati, condizionati, indirizzati e in ultima istanza creati, da regole e sistemi di regole a tutti i livelli: altrimenti a che mai servirebbe discutere tanto su una cartaccia come il TTIP?

Ma la caduta è solo momentanea. Marchionne insiste, echeggiando più di un papa, che “il perseguimento del mero profitto mette a repentaglio la nostra prosperità a lungo termine” e conclude implacabile che “bisogna creare le condizioni per un cambiamento virtuoso”. Cioè buttare a mare Hayek, Friedman, Buchanan e tutta la cantante compagnia.
Un miracolo? Marchionne folgorato sulla via di Damasco?
O si starà solo facendo propaganda per entrare in politica?

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